sabato 14 luglio 2007

ELASTIC Group of Artistic Research

Alexandro Ladaga (laureato in Filosofia con indirizzo Estetica) e Silvia Manteiga (Laureata in Lettere con indirizzo Cultural Studies) hanno fondato ELASTIC - Group Of Artistic Research nel 1999.
Questo duo realizza installazioni in site specific, public art, video performance e video monocanale sperimentali nei quali, come ha scritto Simonetta Lux, «si stratificano immaginificamente le molteplici tracce della nostra percezione del reale». «I contesti audiovisivi strappati al mondo che noi percepiamo come reale, sono “investiti” dai processi alteranti della materia elettronica, attraverso questa metamorfosi che ne muta l’aspetto e la conformazione, i risultati delle loro operazioni, che «uniscono pensiero filosofico e logos tecnologico» (Vincenzo Trione), non sono più immagini del mondo, non più surrogati, ma soggetti autonomi che gli Elastic chiamano “videocreature”.» (Lino Strangis)

Sono autori, fin dal 1999, di numerose installazioni di public art e site specific realizzate sul territorio italiano, oltrechè in Germania, Austria, Francia, Spagna, Portogallo, Gran Bretagna, Canada e Stati Uniti.
Sono stati invitati dalle Municipalità di Roma e Firenze a creare due opere site specific (video installazioni) per Piazza del Popolo “Mine Man” e Piazzale delle Cascine “Eye Recorder”. Hanno partecipato al progetto ‘Festival Temps d’Images’, prodotto dalla Biennale di Venezia e Canal ARTE. Sono stati artisti residenti a The Kitchen (New York) nel luglio 2002 e sono stati invitati da Zugazagoitia (Direttore de El Museo del Barrio) a mostrare le loro video installazioni a New York. Tra il 2003 e il 2004 hanno presentato il loro progetto “Amniotic City” a Palazzo Reale (Napoli) in occasione della XIV Quadriennale di Roma e al ‘Digital Convergence’ presso il Museo d’Arte Contemporanea di Chicago e nel 2005 “Inside the mirror” alla Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma. Sono autori del saggio Strati Mobili: Video contestuale nell’Arte e nell’Architettura (collana Revolution in Architecture, Edilstampa, 2006) presentato al MAXXI di Roma. Nel 2006 sono stati artisti residenti al Museum Quartier di Vienna e hanno partecipato in prestigiose rassegne video alla Kunsthalle (Videotheka), a New York (Moving Time: Tribute to Name June Paik) e in Cina (Museum of Contemporary Art of Canton). Sono stati invitati a intervenire per la prima volta nella storia nel Tempietto del Bramante con un monumentale Public Video Art (The Night Watchmen) prodotto dalla Reale Accademia di Spagna ed il Ministero degli Affari Esteri. Nel 2007 hanno partecipato per la seconda volta a DIVA Digital Video Art Fair.




T-RAUM-A

Video installazione di
ELASTIC
Group of Artistic Research

Alexandro Ladaga & Silvia Manteiga








Il video T-RAUM-A (parte di questa installazione) è stata realizzata durante una residency a Vienna al Tanz Quartier (Museum Quartier) intitolata Kein Körper unter diesem Anschluss.

Nel subconscio si cela la voce di un altro che siamo noi, uno strato magmatico, che ci sommuove dall’interno, ribollendo le tracce residue del nostro vissuto. In questa installazione site specific degli ELASTIC Group, le stalle del castello divengono stanza della mente, delle menti, voci che si affollano e si intrecciano in una polifonia di esistenze, di lingue, “giri di vite” disegnati sui volti incastrati nel piccolo monitor. Storie che divengono fenomeno unico, corale, disperdendo nello spazio il significato di ciò che dicono. « Ognuno nella propria lingua, ebraico, tedesco, olandese… i diversi personaggi raccontano i loro traumi: una performer israeliana racconta il trauma di essere cresciuta in un kibbutz e così via i traumi di un coreografo austriaco, una filosofa di Berlino, un filmaker transgender austriaco e un regista e performer olandese.
I traumi si mischiano in una unica traccia sonora come anche i loro volti intenti ad esprimere il loro inconscio nel fuori fusi in un unico essere ci raccontano T-RAUM-A, trauma, stanza dell’inconscio, sogno multiplo…». L’ambiente intero diviene “corpo metaforico” attraversato e riformato come da uno sguardo pulsante che vede nel buio e vede buio: la luce verde, tipicamente ELASTIC Group, diviene metafora dell’onirico, del mistero celato nell’oscurità dei meandri della mente. In questa opera troviamo una via d’accesso a ciò che non è visibile, non è dicibile, non codificabile, ci addentriamo in una dimensione dell’esistenza che il pensiero razionale non può fotografare.

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