sabato 14 luglio 2007

Nicola Bettale

Nicola Bettale è nato a Schio nel 1978 dove attualmente risiede e lavora.

Si avvicina alla fotografia nel 2005 e fin dall' inizio sviluppa una spiccata tendenza alla ricerca formale e concettuale attraverso la quale indaga soggettivamente gli aspetti individuali e collettivi della società.
La sua poetica risulta essere un mosaico ricco di sensazioni uniche e particolari a partire da elementi e situazioni quotidiane che divengono luogo di suggestive composizioni.
Dal 2005 espone le sue opere in diverse personali: “Visioni parallele", Sala mostre della FIAF, Trieste; "Realtà degradante" - Palazzo Toaldi Capra, Schio; "Energheia" - MUSAE Museo urbano sperimentale d'arte emergente, Casale Monferrato; "Sub Acquea" - DEKAMER - "Selezione Arte" Galleria Masselli di Verona.
Ha partecipato a varie collettive in diverse zone d’Italia: "HP", HypeGallery , Milano; "Visioni Parallele", Dlight studio, Milano (2005); "Sub Acquea" - “Arteam giovani Italia 2006” - Museo comunale di Celle Ligure; "Visioni Parallele" - "Martelive" - Alpheus di Roma - Classiticato 7°; "Industrializzazione del Pensiero" - X Concorso Internazionale Massenzio Arte - ISA di Roma; "Energheia" - Terzo Pianeta a destra - Galleria "Galeria" – Padova (2006); "Imaginartech - Rassegna d'arte digitale", Studio Conestabo Arte, Trieste; "Sub Acquea", Portfolio 2006 - collettiva dei Portfolio premiati nelle otto Manifestazioni aderenti al circuito, “Centro Italiano della Fotografia d’Autore” – Bibbiena; "Wonderland" - Corpo/segno/Superficie rassegna di arte visive - Castello estense – Ferrara.




Nicola Bettale

Sub Acquea, 2006


PROFUNDA 102X37 cm, Lambda print on d-bond support, glass and frame


EFFUSIONE 52X73 cm, Lambda print on d-bond support, glass and frame


ET VOILA' 52X73 cm, Lambda print on d-bond support, glass and frame


SHALOM 112X51 cm, Lambda print on d-bond support, glass and frame


RIFLER 50X75 cm, Lambda print on d-bond support, glass and frame



Bettale realizza mosaici con frammenti di realtà, ricostruendola e riformandola, dando avvio a processi in cui ogni cosa nel velarsi si svela oltre e al di là di ciò che di essa abitualmente si vede. Non si tratta di fotomontaggi o di elaborazioni che aggiungono qualcosa di inesistente all’esistente cristallizzato nello scatto fotografico, bensì di visioni multiple in cui emerge il fantastico esistente celato dietro le maglie di quella convenzione che chiamiamo realtà. Ogni oggetto, nella sua semplicità, diviene un mondo, un pianeta lontano, mostrandosi nella sua misteriosa natura, scomposta e ricomposta, decostruita e ricucita, liberandosi così della dimensione meramente oggettuale a cui è quotidianamente costretto e facendosi campo lirico, terra metaforica
Nelle sue opere, sempre al limite dello specifico fotografico, il livello estetico e quello concettuale si integrano perfettamente: ogni scelta formale è mossa da un pensiero e ogni pensiero si sforza di tradursi in forma. Tutto ciò accade anche in queste opere estratte dal ciclo “Sub Acquea” circa le quali così si esprime lo stesso autore:
«la bottiglia (angusta e condizionante) con l'acqua (prigioniera e condizionata), oggetto falsamente trasparente, assunta come strumento per leggere e interpretare, attraverso la fotografia, l'Uomo nella Società, nella sua dimensione esistenziale…Un gioco alchemico di studiate concettualizzazioni su forme e contenuti». Con queste opere Nicola lancia una pesante critica alla società contemporanea così «falsamente trasparente» pur senza privarci di un particolare gusto “pittorico”, pur senza togliere nulla alla suggestione delle immagini.

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